Frasario compatto italiano – nazifemminista

I commenti su femminismo, misoginia e tutto ciò che in generale riguarda le donne che trovo sull’internette mi perplimono a vari livelli. Poi ho avuto l’illuminazione: il problema principale risiede nel fatto che io e gli autori di questi commenti non parliamo nella stessa lingua. Dopo un anno di documentazione linguistica così attenta che la SOAS dovrebbe finanziarmi la ricerca ho deciso che ho abbastanza materiale da stilare un frasario. Tempo due anni e ci pubblico pure una grammatica.

Sostituite a ciò che leggete la sua traduzione in nazifemminista e vi sentirete subito meglio.

Metodologia della ricerca: il corpus di riferimento è stato costruito tramite la raccolta e la sistematizzazione di produzione linguistica in lingua italiana da parte di utenti madrelingua. Il materiale è stato estratto da commenti ad articoli di giornale online, post su Facebook e messaggi su Twitter. Poiché ai fini della ricerca non era fondamentale la forma in cui questi commenti sono stati prodotti, ci si è riservati di eliminare errori grammaticali e ortografici che avrebbero inficiato lo scopo finale dello studio.

Questa ricerca non ha ricevuto finanziamenti da organizzazioni nazionali o sovranazionali. L’ego di nessun parlante nativo è stato ferito nel realizzare questo frasario.


Sezione 1 – lo sciopero internazionale (da commenti in merito all’8 marzo 2017)

“Scioperare l’otto marzo è una forma di violenza contro le donne che non vogliono farlo e contro gli uomini” = “ho dei problemi ad ammettere che esistano dei privilegi perché altrimenti dovrei iniziare a interrogarmi sul fatto che li metto in pratica tutti i giorni/ne sono oppressa”

“Sono d’accordo col contenuto della protesta, ma non con la forma” = “credo che le minoranze oppresse possano manifestare il proprio dissenso contro i detentori di un privilegio solamente nei tempi e nei modi indicati dal suddetto detentore del privilegio”. Questa riciclatevela per ogni situazione dove un maschio bianco eterosessuale di classe media vi spiegherà per quale motivo non sta scendendo in piazza con voi.

“Protestate per il nulla” = “non ho letto le rivendicazioni dello sciopero” (nel migliore dei casi)

“Io non ho bisogno di questo sciopero perché il mio uomo mi rispetta/perché al lavoro prendo lo stesso stipendio dei miei colleghi” = “nonostante l’adolescenza sia passata da un pezzo, ho dei problemi a concepire l’idea di non essere il metro di paragone dell’intero esperibile umano”

“Lo sciopero di oggi ha danneggiato soprattutto le donne che lavorano costringendole a fare fatica per recarsi al lavoro” = “credo che salari minori, trattamenti discriminatori e una gestione sessista del presidio di maternità siano un ben misero prezzo da pagare per avere dei treni che arrivano in orario”

“Il vero femminismo è un altro” = “la questione non mi è mai fregata molto, ma oggi ne parlano tutti e mantenere questo approccio vago e misterioso mi fa sembrare più preparato”

“Ma queste dove erano quando [inserire qui un qualsiasi diritto smantellato]?” = “dagli anni ’20 ad oggi non ho avuto accesso a qualsivoglia mezzo di comunicazione, dal piccione viaggiatore a Twitter, e quindi non ho avuto modo di notare che le donne hanno preso parte a tutte le mobilitazioni rivoluzionarie di questo secolo e di quelli precedenti”

“Finalmente lo avete ammesso che questa è la festa solo delle donne comuniste!”. Il progetto pilota non è riuscito ad ottenere informazioni sufficienti a questo riguardo, ma siamo certi che in future pubblicazioni giungeremo a conclusioni soddisfacenti.

 


Sezione 2 – le donne sono inspiegabilmente diverse tra loro

“Le donne sono le prime a [inserire un comportamento ritenuto sbagliato]”. Variante accettata “Anche le donne hanno atteggiamenti sessisti” = “ritengo che ogni altra categoria umana sia il prodotto della società in cui viene educata e socializzata. Le donne no: loro sono impermeabili ai condizionamenti sociali e immutabili nei secoli dei secoli amen”

 


Sezione 3 – le pene del giovane maschio etero bianco

“Tutti gli esseri umani valgono uguale” = “una semplice ricerca su wikipedia mi avrebbe permesso di capire il significato dei termini femminismo e genere, ma non sono in grado di comprendere un semplice testo scritto nella mia lingua madre”. Questa frase può essere utilizzata anche per lamentarsi della “lobby gay”, della “sostituzione etnica” o dei “ragazzi morti che combattevano per la RSI”.

“Si parla sempre di gay, lesbiche e donne. E gli uomini mai?”. Variante accettata “anche gli uomini sono discriminati ma nessuno ne parla” = “per qualche oscura ragione sono convinto che l’abbattimento delle discriminazioni verso determinate categorie sia una cosa che andrà a mio svantaggio”

“Io credo che uomini e donne siano pari, ma non uguali. Prendete ad esempio la biologia, …” = “cioè mi state dicendo che sesso e genere non sono la stessa cosa?” (sì, quindi in pratica sei femminista: stacce!)

“Se le donne davvero non volessero i ruoli di genere non li rispetterebbero” = “il termine ruoli di genere è letteralmente l’unico concetto della sociologia che conosco” (Judith Butler, levate che è arrivato il Maschio a spiegarci cosa fare!)

“Non tutti gli uomini [praticano il comportamento oppressivo X]” = “nonostante l’adolescenza sia passata da un pezzo, ho dei problemi a concepire l’idea di non essere il metro di paragone dell’intero esperibile umano”

“Anche gli uomini subiscono [comportamento oppressivo X] ma di loro non si parla mai!” = “in che senso anche gli uomini sono vittime del sistema patriarcale?”

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