Etimologie insensate e dove trovarle – ode alla terra piatta

“L’etimologia è l’omeopatia della linguistica”

Docente di filosofia del pensiero linguistico (2014)

 

Se avete letto uno qualsiasi degli articoli di questo blog ormai lo sapete: la lingua è politica. E su questo non vi tedio oltre. Finora, però, vi ho presentato una serie di casi dove la politica dietro l’uso della lingua si manifestava in maniera abbastanza eclatante (vedi pianificazione linguistica, genere, e analisi conversazionale). Più sottile è invece l’uso che si è fatto di strumenti di analisi linguistica al fine di stabilire connessioni tra lingue e supportare teorie politiche quasi sempre razziste e nazionaliste. Se opporsi all’uso degli asterischi è un segnale abbastanza evidente perlomeno dell’esistenza di una posizione politica, la linguistica storica e i suoi strumenti di analisi possono invece essere usati in maniera molto più subdola e passare le proprie elucubrazioni come “fatti oggettivi”.

Nei secoli, tramite la linguistica, si è cercato di dare risposta a domande che non aveva neppure senso porsi. Domande in apparenza innocenti che sono alla base di idee (cripto)razziste, alcune in vigore ancora oggi: il tedesco è una lingua efficiente mentre le lingue romanze sono decadenti; il sami è derivato dal mongolo per cui i suoi parlanti non sono svedesi e possono essere discriminati; il russo è più scientifico delle lingue centro asiatiche e quindi possiamo anche lasciarle estinguere; ma non sarebbe meglio che tutti al mondo parlassero la stessa lingua?! (NO!).

Quando fatta (intenzionalmente) male, la linguistica storica ha fatto dei danni grossi, permettendo a fautori di politiche nazionaliste e colonialiste di trovare supporto alle proprie idee e di spacciare questo supporto come “oggettivo”. Oggi chi si occupa di linguistica in maniera seria non utilizza più il termine “oggettivo” con tanta prodigalità, e la disciplina è attenta a non lasciare che i dati scientifici vengano usati per scopi non etici. Siamo diventate più brave a capire le motivazioni politiche dietro ricerche apparentemente innocue (e siamo diventate più furbe nel modo in cui ignoriamo le contraddizioni).

Nel mio mondo ideale, chiunque studi qualsiasi tipo di materia dovrebbe essere consapevole del fatto che niente è oggettivo e ogni scoperta scientifica è politica, ma questa è un’altra storia.

 


Perché l’etimologia?

L’etimologia è quel campo della linguistica che studia l’origine di una parola e la sua evoluzione nella forma e nel significato. Il termine deriva dal greco etymos “intimo significato della parola” e logos “studio” (questo l’ho scritto solo per poter dire che ho fatto una meta-etimologia). L’etimologia è una scienza complessa, che richiede la conoscenza di svariati altri campi della linguistica e della storia, insieme alla capacità di fare ricerca storica su materiali d’archivio. Quando è fatta bene, l’etimologia è molto utile per svariate ragioni, non ultima la possibilità di rompere il ghiaccio alle feste snocciolando trivia o allontanare scocciatori annoiandoli a morte.

Spesso e volentieri, però, l’etimologia non è fatta bene, e in questi casi ci regala sudori freddi o grasse risate (a seconda che stiate leggendo giustificazioni del nazismo o del terrapiattismo). Dato che le teorie linguistiche tirate in ballo per giustificare le peggio stronzate sono la mia personale tana del Bianconiglio, ho deciso che voglio condividere con voi quattro lettori (questo l’ho scritto solo per poter dire che ho letto Manzoni) le scoperte che faccio quando cerco di non lavorare.

Oh, sia ben chiaro che io qui non sto parlando di etimologia popolare, che è quel processo per cui i parlanti di una lingua cercano di trovare la motivazione dietro ad un termine altrimenti oscuro appoggiandosi alla sua somiglianza con altre parole (es. da Maleventum “luogo ricco di mele” si passa a Benevento una volta reinerpretato male- come termine indicante qualcosa di negativo). Io sto parlando di casi in cui l’etimologia è fatta male e da individui che la usano per supportare teorie stupide e/o discriminatorie. Casi che faranno risvegliare il grammatico prescrittivista che è in voi.

 

Dedico questa intera rubrica a B. e L., gli unici due che potrebbero apprezzarla


 

Ode alla terra piatta

Delle 200 ragioni tirate in ballo per spiegare per quale motivo la Terra è piatta, la più meravigliosa è la numero 120. In un volo così ardito che neppure Pindaro si sarebbe mai immaginato di farlo, il nostro eroico Eric Dubay (yogi, guru, fisico in erba, scrittore, e investigatore dedicato a svelare la cospirazione della terra tonda) ci dice che una fondamentale prova in favore della terra piatta risiederebbe nella lingua.

Ricostruendo una complicata catena di prestiti linguistici e adattamenti fonetici si arriva finalmente a svelare l’arcano. I passaggi da fare sono più o meno i seguenti: l’inglese planet (“pianeta”) deriva dall’antico inglese (V-XII sec.) planete, che a sua volta è stato derivato dall’antico francese planete. La forma francese antica è entrata nella lingua dal latino planeta, dove è derivata dal greco planetes, creata per sineddoche dalla locuzione asteres planetai (“stelle vagabonde”). Il greco è derivato da planashtai di origine incerta, forse proto-indoeuropeo *pele (“piatto, spalmare”).

Ing. planet “pianeta” > Ing. ant. planete > Fr. ant. planete > Lat. planeta >

Gr. planetes > Gr. asteres planetai > ? planashtai > PIE *pele “piatto”

Non solo: il nome inglese plane (“superficie piatta”), deriva dal latino planum, e ci hanno solo aggiunto una -t per cambiargli significato (sveglia!!!!).

Due considerazioni sono a questo punto ovvie e necessarie:

  1. il fatto che due termini siano simili (cf. piano e pianeta) NON significa che siano derivati necessariamente dalla stessa radice e che il loro significato sia collegato.
  2. il significato dei termini cambia nel tempo, non necessariamente aggiungendo un significato sopra l’altro come una specie di torre che ne conservi ogni singolo passaggio nel tempo

Un preoccupante numero di persone crede che ci sia un qualche tipo di significato profondo ed esoterico nascosto nella lingua, che questo significato possa essere svelato tramite l’etimologia e che possa confermare l’esistenza di profonde competenze che gli antichi avevano e noi non abbiamo più. Non siate quelle persone. Non fate rivoltare Eratostene nella tomba.


Qui il testo originale:

120) “The etymology of the word “planet” actually comes from late Old English planete, from Old French planete (Modern French planète), from Latin planeta, from Greek planetes, from (asteres) planetai “wandering (stars),” from planasthai “to wander,” of unknown origin, possibly from PIE *pele “flat, to spread” or notion of “spread out.” And Plane (n) “flat surface,” c. 1600, from Latin planum “flat surface, plane, level, plain,” planus “flat, level, even, plain, clear.” They just added a “t” to our Earth plane and everyone bought it.

Qui quello che i linguisti hanno da dire in merito su Reddit.

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